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19 Settembre 2024Rilanciare l’economia, dare valore alle persone.
4 Ottobre 2024E indicatori che non esplicitano l’impatto di genere
di Giulia Sudano e Giuditta Bellosi *
* Piattaforma per il monitoraggio civico del gender procurement degli appalti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Period Think Tank, associazione che promuove l’equità di genere attraverso un approccio femminista ai dati, ha presentato in Senato, su iniziativa del senatore Alfieri, il report “#datipercontare: statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo” e l’aggiornamento della piattaforma creata per permettere il monitoraggio civico del gender procurement degli appalti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il report presentato denuncia la scarsità di finanziamenti per la parità di genere e la difficoltà di recuperare i dati necessari a monitorare e a valutare il reale impatto dei progetti sulle disuguaglianze di genere esistenti.
Solo al 53% dei progetti è associato un indicatore riferito alle persone fisiche che beneficeranno dell’intervento. Rispetto ai già pochi 8 indicatori riferiti a persone fisiche, solo 4 hanno la disaggregazione per genere ed età. E’ emblematico, inoltre, che l’indicatore comune più presente all’interno dei progetti ovvero “utenti di servizi prodotti e processi digitali pubblici nuovi e aggiornati” non abbia alcuna disaggregazione di genere e che l’80% di tutti gli indicatori comuni non abbia indicata l’informazione sul valore, benché la misura sia già operativa.
Mentre, dei 106 indicatori di benessere e sostenibilità presenti e della loro collocazione nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, solo 4 (3,8%) hanno esplicitato l’impatto di genere.
La mancanza di un ampio numero di indicatori di genere trasversali a monitorare l’impatto di genere del Piano rappresenta una delle principali criticità per far sì che il PNRR realizzi davvero le sue promesse iniziali sulla parità di genere. Attualmente non ci sono indicatori di genere che permettono di monitorare l’impatto dei progetti su argomenti cruciali, come ad esempio il numero di donne e uomini che beneficeranno dell’accesso a case di comunità e servizi di telemedicina o della riqualificazione di edifici di edilizia residenziale pubblica.
Per questi motivi, sono state inserite le richieste alla Cabina di Regia del PNRR per adoperarsi affinché:
– i dati riferiti a tutti gli indicatori del PNRR che riguardano persone fisiche siano disaggregati per genere consentendo il monitoraggio dell’impatto prodotto e di essere aggiornati il più frequentemente possibile sul portale Italia Domani;
– i Comuni siano obbligati ad indicare beneficiari/e dei progetti PNRR da loro gestiti non solo a termine del progetto, ma anche all’inizio e in fase di attuazione.
Period Think Tank ha anche realizzato una piattaforma interattiva, aggiornata con i dati aperti più recenti pubblicati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che permette a chiunque di poter visualizzare gli impatti del PNRR per quanto riguarda il gender procurement. Si tratta della norma introdotta dall’art. 47 del decreto legge 77/2021 per favorire l’inclusione lavorativa delle donne nell’ambito dei contratti pubblici finanziati con le risorse del PNRR, prevedendo che, per poter partecipare alle gare pubbliche, almeno il 30 per cento delle assunzioni dovesse essere destinato alle donne. Le successive linee guida per l’attuazione dell’art.47, adottate il 7 dicembre 2021, hanno purtroppo previsto numerose possibilità di deroga con clausole molto generiche, che hanno aperto la strada a un loro uso massiccio.
Le informazioni presenti nella piattaforma possono essere interrogate sia dal punto di vista geografico (Regione, Provincia, Comune) che dal punto di vista qualitativo (classe importo, missione, componente, misura premiale, deroga, percentuale derogata) e permettono a chiunque di accedere agilmente e monitorare in autonomia l’impatto delle gare di appalto finanziate dal PNRR sui divari di genere[1].
In generale è emerso che il 60% dei 219.628 bandi di gara analizzati è andato in deroga, di cui il 57% in deroga totale, il 3% in deroga parziale e ben il 7% dei dati risulta non disponibile. La missione con più bandi in deroga totale è la missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura con il 70%, che rappresenta uno delle due missioni più finanziate dal Piano. Mentre a livello territoriale è significativo che la regione più virtuosa risulta essere il Trentino Alto-Adige, nonostante raggiunga il 43% degli appalti in deroga totale.
Uno degli aspetti più problematici rilevati è che il 29% dei bandi in deroga non ha l’informazione sul motivo della deroga e il 31% presenta la motivazione “altro” che non è esplicitata; quindi, di fatto non sono disponibili informazioni utili sulla motivazione della deroga sul 60% delle gare di appalto andate in deroga.
I dati aggiornati confermano nuovamente gli allarmi che numerose esperte e associazioni femministe avevano espresso all’indomani della pubblicazione delle linee guida sull’applicazione dell’art.47 del decreto legge 77/2021 nel dicembre 2021, vale a dire che senza un obbligo normativo di applicazione di quote e misure premiali non sarebbero state applicate strutturalmente e trasversalmente dalle stazioni appaltanti.
Di conseguenza è urgente che la Cabina di Regia del PNRR si attivi per:
- la revisione delle linee guida adottate nel dicembre 2021 prevedendo causali più specifiche per il ricorso alle deroghe, un chiaro percorso di monitoraggio dell’applicazione della condizionalità per capirne gli effetti sull’aumento dell’occupazione femminile e sulle caratteristiche dell’occupazione creata;
- l’obbligatorietà della previsione di misure premiali nei bandi di gara degli appalti, dando così la possibilità ad aziende che già si sono attivate con misure per favorire la parità di genere di vedersi riconosciuti dei punti aggiuntivi in fase di valutazione.
La necessità di questi interventi è stata confermata nel messaggio inviato dal Presidente di ANAC, Giuseppe Busia: “Purtroppo, i dati di ANAC, meritevolmente rielaborati nel Rapporto” mettono in evidenza come gli incentivi normativi previsti per gli investimenti legati al PNRR abbiano prodotto risultati molto inferiori a quelli sperati. Troppe volte si è fatto ricorso alle deroghe e spesso senza adeguata motivazione”.
Dal 2021 oltre al monitoraggio civico dell’impatto di genere del PNRR, Period Think Tank persegue l’obiettivo di richiedere a tutti i livelli istituzionali, dai Comuni al Governo, l’utilizzo di strumenti per valutare e monitorare l’impatto di genere delle politiche pubbliche. Con la campagna #datipercontare chiede alle istituzioni di raccogliere e disaggregare per genere i dati necessari a costruire una valutazione di impatto di genere preventiva delle politiche, dei programmi e dei progetti da attuare. Ad oggi, hanno aderito formalmente i comuni di Bologna, Palermo, Milano, Ravenna, Cento, Imola, Piana degli Albanesi, Crevalcore, Reggio Emilia e altri ne stanno valutando l’adesione, tra cui il Comune di Roma[2].
Rendere obbligatoria la valutazione di impatto delle politiche pubbliche rappresenta un tassello fondamentale per poter costruire politiche più eque e una società più giusta per tutte le persone.
Il report completo è disponibile qui: https://www.thinktankperiod.org/wp-content/uploads/2024/07/doc-finale-datipercontare.pdf
[1] https://public.tableau.com/app/profile/period.thinktank/viz/AnalisiPnrrimpattidigenere/Home
[2] https://www.thinktankperiod.org/dati-per-contare/